CELI CALCESTRUZZI S.P.A.

Dal 1982 insieme, per costruire il futuro.

Estrazione e lavorazione inerti, costruzioni, attività di produzione di calcestruzzi e bituminosi, prefabbricati, ferro e premiscelati

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CELI CALCESTRUZZI NELLA TOP 200 DELLE MAGGIORI AZIENDE ABRUZZESI E MOLISANE

La Celi Calcestruzzi scala la classifica delle Top 200 maggiori aziende abruzzesi e molisane e punta sempre più in alto. È al 162º posto, con un più davanti che testimonia la crescita costante, la Celi Calcestruzzi storica azienda della provincia dell’Aquila che da quarantuno anni serve piccoli e grandi cantieri con il suo ventaglio di prodotti sempre in espansione.

A stabilire il valore della Celi Calcestruzzi nel panorama delle aziende abruzzesi è stata la multinazionale di consulenza fiscale, tributaria e legale PwC che ha presentato i dati in un evento a metà marzo a Pescara.

Per stabilire quali delle aziende abruzzesi e molisane dovesse entrare in classifica è stata condotta una ricerca grazie alla collaborazione del Dipartimento di Economia aziendale dell’Università d’Annunzio Chieti-Pescara. Si tratta di una vera e propria indagine che è andata a sviscerare storia, produzione e valore di mercato di ciascun’azienda dell’Abruzzo e del Molise prendendo in esame il periodo post pandemico e tenendo conto del periodo pandemico e delle varie difficoltà riscontrate da ciascuna realtà.

Ne è emerso che la provincia di Chieti è quella con il maggior numero di aziende, 63, secondo Teramo con 62, Pescara con 46 e poi L’Aquila con 16. Per la Celi Calcestruzzi nel giro di un anno i ricavi sono cresciuti di più del 20% e le prospettive di crescita sono più che positive.

“Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a entrare con la nostra azienda nella Top 200 delle maggiori aziende abruzzesi e molisane”, hanno commentato i fratelli Gianfranco e Sergio Celi, “è un segno tangibile dell’impegno profuso nel nostro lavoro, svolto sempre con un occhio al passato e alla nostra storia e uno sguardo fisso verso il futuro e i nuovi obiettivi da raggiungere”.